
sabato 16 Maggio , 2009
Sequenze Spazio-Tempo 1975-1985
Nell’ambiente emiliano a cavallo tra gli anni Sessanta e Settanta si andava sviluppando una profonda riflessione teorica sulla ricerca fotografica, analisi che sfocerà negli anni successivi in forme di sperimentazione volte a scardinare ogni convenzione e regola legata al mezzo. Fontana partecipava con Franco Vaccari e Luigi Ghirri alla vivacità di questo clima culturale che poneva le basi per una “destabilizzazione” dei codici tradizionali della fotografia, puntando su nuovi meccanismi concettuali e percettivi della visione: si andava delineando quella che successivamente è stata definita la “scuola emiliana di fotografia”, un contesto dinamico e fortemente orientato verso la sperimentazione che modificando il modo di vedere il mondo, influenzerà sensibilmente nuove generazioni artistiche. Ognuno di questi autori, ha successivamente sviluppato la propria evoluzione artistica in direzioni autonome ed a volte opposte: Fontana troverà in un nuovo e personale alfabeto del colore, attraverso le rigorose coordinate del tempo e dello spazio, la direzione del proprio viaggio (personali alla galleria Die Brücke, Vienna,1972, alla Photographer’s Gallery,Londra 1973 ed i volumi “Terra da leggere”,1974 e “Skyline”,1978), distaccandosi dalle ricerche concettuali di Ghirri (“Atlante”,1973) e dalle riflessioni sull’automatismo del mezzo fotografico e la sua interazione con lo spettatore di Vaccari (installazione“Lascia una traccia fotografica del tuo passaggio”, Biennale di Venezia,1972 ed il volume ” Fotografia e inconscio tecnologico”, 1979). Le “Sequenze” presentate in questa esposizione restituiscono una particolare fase (metà anni’ 70-inizio anni ’80) della ricerca di Fontana, recando tracce di quel clima di riflessione e confronto sul rapporto tra arte e fotografia, tra astrazione e registrazione della realtà, tra individuo e dimensione spazio-temporale. In queste immagini è come se il tempo si guardasse allo specchio cercando traccia del suo passaggio. L’autore forse vuole persuaderci che il mondo rappresentabile non è che un seguito di visioni, ognuna assolutamente insufficiente a se stessa. Ognuna allo stesso tempo fissa ed instabile, immobile e contemporaneamente bisognosa di trovare un punto di equilibrio altrove. “Il tempo non si ripete, non ritorna e nulla rimane di quello che è stato. Tutto cambia e sopravvive nel rinnovamento”(F.Fontana) Fra le ultime esposizione di rilievo ricordiamo quelle presso la Maison Européenne de la Photographie di Parigi (2006), il Museo Nacional de Bellas Artes di Buenos Aires (2007) , la Biennale di Mosca (2008) e la Fondazione Cassa di Risparmio di Modena (2009). Sue opere fanno parte delle più importanti collezioni pubbliche e private.
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