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giovedì 26 Settembre , 2019

Recent Site-Specific Works

Luogo: Piazza Castello 16 Milano
Artisti: Georges Rousse

Dopo il successo riscontrato nella sede di Torino Photo&Contemporary inaugura nel suo spazio milanese la mostra personale del maestro francese Georges Rousse con una selezione di nuovi lavori eseguiti in Europa e in Giappone tra il 2018 e il 2019. Le fotografie di Georges Rousse nascono dagli interventi pittorici realizzati dall’artista in luoghi abbandonati o in corso di demolizione. Ambienti deserti che riacquistano, nel lavoro dell’artista francese, una nuova dimensione attraverso la decostruzione, l’installazione e la pittura. Rappresentante della photographie plasticienne, in Francia è riconosciuto come “artiste nationale”. Il suo lavoro parte dalla Nouvelle Figuration per affiancarsi alle ricerche coeve di Gordon Matta-Clark e di Jan Dibbets fino a giungere alle attuali costruzioni, come le gabbie di legno, eseguite appositamente negli ultimi anni. In questa ultima mostra personale sono presentati una selezione di lavori recenti e significativi: Lima, che mostra una baracca della favela di Lima ricostruita nel museo di arte contemporanea e qui trasformata secondo la tecnica peculiare di Rousse; Namur, che attraverso una struttura di legno crea all’aperto il senso di un’architettura impermanente, ma fornita di sobria eleganza e dinamismo prospettico. Ciò che appare nelle immagini di Georges Rousse è in sostanza un’anamorfosi; la scena in deformazione prospettica permette una visione corretta da un unico punto di vista: quello dell’obiettivo fotografico. Da un lato l’artista riscopre e si appropria di luoghi abbandonati, sull’orlo della loro scomparsa, dall’altro li trasforma, per il tempo di una posa, in uno spazio virtuale offerto al sogno ed alla riflessione. L’opera è realizzata in due momenti inscindibili: pittura e fotografia. La prima rimodella gli ambienti: superfici dipinte, forme geometriche, iscrizioni monumentali, carte topografiche creano nuovi volumi illusori richiamando alla mente le cupole immaginarie ed i falsi corridoi degli affreschi barocchi. La fotografia poi rivela questa nuova realtà in cui, nella bidimensionalità, si fondono ambiente originario e illusione pittorica. La luce e lo spazio costituiscono i termini di uno studio estetico complesso e inedito che coinvolge la visione nei procedimenti e nei paradossi della percezione. Georges Rousse sorprende lo spettatore e ne destabilizza lo sguardo con immagini enigmatiche costituite da situazioni vissute ed avvenimenti immaginari. Le forme sembrano volersi liberare dal “peso terrestre”, i colori puri e accesi si frappongono tra noi e lo spazio insinuandosi nei volumi e contrastano l’opacità dei luoghi. Ne deriva un’immagine di momentanea, colorata euforia in uno scenario di solitudine inquietante: un ulteriore elogio del paradosso. “Essere in un altro tempo e in un altro spazio: ecco cosa propongono le mie fotografie”, sostiene Georges Rousse. “Questi luoghi costituiscono per me l’atelier familiare dove si formano le immagini”, aggiunge l’artista. Georges Rousse (1947) è nato a Parigi, dove vive e lavora. Sue opere sono presenti in importanti collezioni europee e americane: Centre Georges Pompidou, Musée du Louvre, FNAC, Maison Européenne de la Photographie a Parigi - Guggenheim, New York – Brooklyn Museum, New York - De Menil Collection, Houston – Wien Museum - Museo Pecci, Prato – Musée de Nice – Musée de Vienne - Unicredit Group - Cabinet des estampes, Genève – Fondation Salomon - Musée d'art et d'histoire, Genève - Collection UBS - Tokyo Metropolitan Museum of Photography.

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